giovedì 30 giugno 2016

Se c'è una cosa che amo nelle persone è la riservatezza, perché la Riservatezza non è solo la deliziosa sorella di quell'amabile signora che chiamiamo Modestia, ma anche la parente piu prossima di quel perfetto gentiluomo che chiamiamo  Rispetto.
Apprezzo moltissimo chi sa quando è il momento giusto per intervenire in una conversazione, chi comprende qual è il limite da non oltrepassare quando si riferiscono vicende altrui, chi percepisce quanto è ampio lo spazio personale di ciascuno e quando è legittimo chiedere cosa a chi.
Ho conosciuto persone pettegole e indiscrete che avrebbero potuto migliorare la propria vita e quella degli altri piuttosto che fare danni ovunque andassero, se avessero coltivato un minimo di riservatezza; persone che ho finito per detestare e che ho smesso di vedere o di sentire o di commentare.
Eppure, nonostante la mia avversione per le chiacchiere, le indiscrezioni e le invadenze di territorio, non riesco quasi mai a comprendere ad un primo sguardo (o ad un primo ascolto o ad una prima lettura) la sgradevolezza e la pericolosità di certi individui, ma ho bisogno di un po' di tempo. Quello che mi frega è l'incapacità di capire al volo e perdo tempo a cercare di capire il disagio che taluni di loro mi suscitano. Poi però, quasi sempre, realizzo.

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